Un grande progetto d’arte, che contiene anche una straordinaria operazione di solidarietà, è in programma al Complesso del Vittoriano di Roma, dallo scorso 22 novembre al 31 gennaio 2014, dopo aver iniziato il suo percorso a Reggio Emilia e proseguito nel prestigioso Palazzo Ducale di Modena sede dell’Accademia Militare. Si tratta della mostra NOVANTA ARTISTI PER UNA BANDIERA, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, promossa dall’Associazione CuraRE Onlus presieduta da Deanna Ferretti Veroni e da Panathlon Modena, in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa e del Comune di Reggio Emilia, col patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Roma. L’iniziativa, oltre a presentare le opere di novanta artisti contemporanei, italiani e internazionali, che si sono confrontati sul tema della bandiera italiana, racchiude un obiettivo dal grande valore: costruire a Reggio Emilia un Ospedale della Donna e del Bambino. Il nuovo edificio, sito all’interno dell’Ospedale Santa Maria Nuova, avrà come obiettivo la tutela della salute della donna, della gestante, della coppia, del neonato e del bambino e si caratterizzerà come luogo accogliente e familiare, corredato dalle più moderne tecnologie e competenze, associate a caratteristiche che permettano le migliori modalità di care. I 12.500 metri quadrati, distribuiti in piani, ospiteranno le strutture di Pediatria, Ginecologia, Ostetricia, Procreazione Medicalmente Assistita, Neonatologia, Blocco Operatorio, Neuropsichiatria Infantile. I 90 artisti coinvolti non hanno genericamente donato una loro opera a beneficio dell’iniziativa, ma si sono impegnati per realizzarne una partendo da una particolare bandiera, scelta tra quelle, donate dal Comune di Reggio Emilia, che nel 2011 furono esposte nella città del Tricolore in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Successivamente, le opere saranno vendute per raccogliere fondi da destinare alla costruzione del futuro ospedale, con l’obiettivo tuttavia di preservare l’integrità della rassegna e farne una sorta di raccolta permanente.