Con le nuove strutture del Centro Sportivo Parrocchiale di via Posta, Mirandola ha ora un nuovo punto fermo a disposizione di tutta la comunità, una delle più colpite dai terremoti del maggio 2012. Il Panathlon Club Modena, impegnato fin dai primi giorni a fianco delle popolazioni terremotate con diversi progetti di solidarietà, ha partecipato con la sua presidente Maria Carafoli, il vicepresidente Ennio Cottafavi e diversi soci, all’inaugurazione del rinnovato centro ludico-sportivo. In questa operazione l’impegno del Panathlon Club Modena si è concentrato soprattutto sulla raccolta dei fondi necessari alla ristrutturazione degli spogliatoi, intervento da 54.000 euro, cifra raggiunta grazie alla generosità, oltre che dei soci Panathlon, di partner prestigiosi come l’Accademia Militare di Modena, rappresentata per l’occasione dal suo Comandante, il Generale Giuseppenicola Tota, e il Panathlon International, rappresentato dal Governatore dell’Area 5 Giorgio Dainese.
La giornata, prima del tradizionale taglio del nastro alla presenza, oltre che di Maino Benatti, sindaco di Mirandola, di Giancarlo Abete e Antonello Valentini, Presidente e Direttore Generale della Federcalcio, di Stefano Gobbi, presidente del CSI Modena, di Carlo Rossi, Presidente del Sassuolo Calcio, di Emilio Sabattini, Presidente della Provincia di Modena e di Monsignor Francesco Cavina, Vescovo della Diocesi di Carpi, ha visto la presentazione dell’intervento, che oltre agli spogliatoi finanziati dal Panathlon, vede due nuove tensostrutture e il ripristino di un campo da calcetto in sintetico, utilizzato dalla Scuola Calcio Folgore, i cui atleti si sono sfidati in amichevole contro i pari età di Junior Finale, Modena, Carpi e Sassuolo.
Soddisfatta Maria Carafoli, presidente del Panathlon Club Modena: “Oggi è un giorno di festa, un traguardo raggiunto grazie alle importanti sinergie che si sono venute a creare in
questi mesi. Ma l’impegno del Panathlon Club Modena in favore delle popolazioni colpite da questa tragedia non si ferma qui. Continueremo con almeno un intervento all’anno,
come abbiamo fatto anche nel 2013, facendo la nostra parte per la ricostruzione, durante la quale serve l’aiuto di tutti, almeno quanto durante i giorni dell’emergenza”.