‘Il Pirata e il Cowboy’ a Marzaglia

Un appuntamento targato Panathlon Modena, all’insegna di sport e cultura, quello dell’8 aprile scorso all’autodromo di Marzaglia. Di fronte a oltre cento invitati, tra i quali Antonio Panini, Giorgio Cimurri, Wainer Vaccari, Guido De Maria e Monica Borelli, campionessa europea di handbike, il celebre giornalista Leo Turrini ha presentato, intervistato da Paolo Reggianini, la sua ultima fatica letteraria, da qualche settimana in libreria:”Il Pirata e il Cowboy” (Imprimatur editore). Storia, per usare le parole dello stesso Turrini, “bellissima e atroce allo stesso tempo, che ho voluto raccontare perché tutti noi giornalisti abbiamo un debito nei confronti di Pantani, la sua vicenda insegna di come non ci si debba mai fermare alle apparenze, e che la manipolazione mediatica della realtà è sempre pericolosa, in qualsiasi contesto”. Il libro, con prefazione di Valerio Massimo Manfredi e postfazione firmata Gian Paolo Ormezzano, racconta in modo preciso e appassionato le vicende, a tratti parallele, a tratti intrecciate di Marco Pantani e Lance Armstrong, travolti in tempi e modi diversi da scandali legati al doping. Particolarmente sentiti anche gli interventi del Governatore del Panathlon Emilia Romagna-Marche Giorgio Dainese, che ha definito i due ciclisti “inimitabili, ma da non imitare” e di Giacomo Santini, Presidente del Panathlon International e ospite per la prima volta del Panathlon Modena e del suo presidente Maria Carafoli. Proprio Santini, che da giornalista sportivo ha raccontato alcune delle imprese sia del romagnolo che dell’americano, ha così riassunto le due figure, paragonate nel libro addirittura agli eroi omerici Ettore e Achille:”Ricordare Pantani mi intenerisce ancora, perché è stato la vittima di un sistema, mentre Armostrong si è dimostrato solo un freddo calcolatore”. La presentazione è stata preceduta dal “Trofeo Panathlon – Primo criterium a scatto fisso”, che ha visto la vittoria di Francesco Martucci, seguito nell’ordine da Stefano Barbetta e da Tommaso Nolli, premiati accanto alla bici e alla maglia del Pirata. Una gara che si è svolta sul bellissimo tracciato di Marzaglia, messo a disposizione da Angelo Borghi di Vintage, società concessionaria dell’autodromo, grazie anche all’interessamento di Mara Bernardini, e organizzata dai ragazzi di Iride, realtà tutta modenese di giovani che hanno fatto della passione per le due ruote a scatto fisso una professione. “Un’ottima esperienza, che ripeteremo a breve, in un contesto fantastico, ringraziamo l’autodromo di Marzaglia e il Panathlon. Lavoreremo per rendere questa gara l’appuntamento per il quale ci si allena un anno” il commento di Walter Carrubba, segretario di Iride, cui fa eco Matteo Zazzera, presidente:”Al nostro primo anno di attività come società sportiva saremo impegnati in ben quindici appuntamenti. Siamo appena tornati da New York, e tra poco andremo ad Amsterdam. La bici per noi è un mezzo per ripensare la mobilità, il modo in cui ci si rapporta al contesto in cui si vive”. E a questa giornata interamente dedicata alle due ruote erano presenti anche numerosi addetti ai lavori della Modena che pedala, come Leo Lo Russo, presidente dell’associazione “Meo Venturelli”, Giorgio Giusti, decano dei giornalisti esperti di ciclismo, Luciano Vincenzi, presidente regionale della Lega Ciclismo Uisp e Giuseppe Masina dell’Udace.
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