Cultura sportiva, solidarietà, e in generale tutto ciò che può unire le persone. I tre concetti con cui Maria Carafoli, presidente del Panathlon Modena, ha aperto l’altra sera la ‘Disfida Gastronomica’, riassumono il senso e il successo di un evento che ha ampiamente ripagato le attese. Erano infatti trecentocinquanta gli invitati, ai tavoli del ristorante ‘Da Vinicio’, che hanno applaudito le due squadre di giornalisti darsi battaglia ai fornelli, sotto lo sguardo attento dei rispettivi capitani, gli chef Massimo Bottura e Luca Marchini. La squadra Gialla, quella di Bottura, era composta da Anna Ferri (Antenna 1), Clarissa Martinelli (Radio Bruno), Maria Vittoria Melchioni (Gazzetta di Modena) e Diego Ferrari (Modena Radio City); in quella Blu, guidata da Marchini, c’erano invece Valentina Lanzilli (TRC), Chiara Mastria (Il Resto del Carlino), Filippo Marelli (Pallavolo Modena) e Valentina Reggiani (TVQui).
Ed è stata gara vera, terminata con un pareggio, come da verdetto della giuria di qualità, presieduta da Alberto Mantovani, già delegato per Modena dell’Accademia Italiana della Cucina, e composta da Antonio Cherchi (Presidente Slow Food Emilia-Romagna), Stefano Reggiani (gourmet de L’Espresso), Paolo Reggiani (Vice Presidente del Consorzio Modena a Tavola) e Mauro Battaglia (Amministratore Delegato Mito Group). Un evento targato Panathlon Modena che ha permesso di raccogliere complessivamente oltre 6.000 euro, sia da destinare alle attività della Sen Martin, società modenese di wheelchair hockey capitanata dal socio Panathlon Lorenzo Vandelli, sia ai Comuni di San Felice sul Panaro e Finale Emilia, rappresentati dai sindaci Alberto Silvestri e Fernando Ferioli, che hanno parlato di come, in questa delicata fase di ricostruzione, sia fondamentale tenere alta l’attenzione.
Soddisfatti, a fine gara, i due capitani: “Quando uno ha avuto tanto dalla vita – spiega Massimo Bottura – è giusto che restituisca un po’ di quel che ha ricevuto. Penso che il cuoco d’avanguardia debba affiancare l’etica all’estetica, per far crescere un intero territorio, l’umanità e le professionalità da cui nascono i suoi prodotti, le sue eccellenze, soprattutto in un momento dove anche queste realtà sono state duramente colpite”. Prosegue Marchini: “Ho detto ai ragazzi della mia squadra di partire, nella scelta del loro piatto, da un sapore che ricordasse loro l’infanzia, o la ricetta della nonna, e in questo sono stati bravissimi. C’è tutto un patrimonio da riscoprire, anche se bisogna avere la pazienza di cercare. Per questo dico che nella mia scuola di cucina, oltre che insegnare, dai miei allievi imparo tanto”. Chiusura della serata, arricchita dalle incursioni del comico Roberto De Marchi, presente grazie alla disponibilità di Riccardo Benini, dedicata a lotteria e asta, sempre a sfondo benefico, con i bellissimi premi messi generosamente a disposizione del Panathlon Modena da privati e aziende.
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Sito di Cecilia Camellini